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Elena Rastrelli
07/03/2016

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Nasce RoSe!

Viterbo, 08 Marzo 2016 – SIMSPe-onlus, fin dalla sua nascita, rivolge le sue finalità all’affermazione della Medicina e Sanità Penitenziaria intesa come branca di studio, ricerca e didattica teorico-pratica.

Sulla scia della Programmazione progettuale SIMSPe-Onlus per il biennio 2016/2017 e quella futura, si intende proporre l’articolazione di un nuovo gruppo di lavoro all’interno della Società, che faccia da contenitore a tutti gli approfondimenti ed alle competenze che riguardino la Medicina di Genere.

L’idea è quella di raccogliere un insieme di networks diversi per specialità ed interesse, che si organizzino e si sviluppino nel tempo con progettualità finalizzate alla promozione ed alla tutela della salute delle donne detenute, ma anche delle operatrici che lavorano in questo contesto “al femminile”. La questione femminile in ambito Penitenziario rappresenta il punto di intersezione di percorsi, di influenze e di condizioni particolarmente significative. Allargando la rete dei contatti e condividendo le esperienze peculiari di ciascuna realtà, si realizzerà un arricchimento culturale che potrebbe contribuire a superare la disomogenietà di comportamenti ed organizzazione della Medicina Penitenziaria sul territorio nazionale.

Le donne rappresentano una percentuale molto piccola della popolazione carceraria in generale, il livello medio in Europa è del 4,9 %, con elevata variazione tra i diversi Paesi Membri. Nonostante ciò, negli ultimi anni, si è assistito ad un aumento del tasso di crescita delle donne in carcere rispetto a quello degli uomini. La prevalenza dei problemi di salute mentale è elevata così come si riscontrano elevati tassi di stress post-traumatico e di abuso di sostanze stupefacenti. Le donne in carcere hanno maggiori probabilità di autolesionismo e suicidio di detenuti maschi. La prevalenza dell’infezione da HIV, di altre malattie a trasmissione ematica e delle infezioni a trasmissione sessuale tra le donne detenute è spesso superiore rispetto a quella osservata negli uomini.

Non è raro per donne detenute scoprire allo stesso tempo che siano in stato di gravidanza e con infezione da HIV. Nelle stesse la prevalenza dell’infezione cronica da HCV è superiore rispetto a quella osservata negli uomini  sebbene le donne siano numericamente una quota minore della popolazione detenuta.

RoSe intende colmare la mancanza di informazioni obiettive, affidabili e comparabili a livello nazionale, che potrebbero permettere una pianificazione dei servizi sanitari adeguati  e sostenere una valutazione della loro qualità ed efficacia.

Quello che RoSe intende in primis promuovere è un approccio rinnovato al lavoro, ripensando alla differenza nella relazione, ma senza gerarchie e senza dominazioni, in cui ogni  partecipante della Rete svolge un ruolo specifico e riconosciuto, basandosi sulla circolarità della comunicazione, preservando il benessere dei singoli  e mirando parallelamente allo sviluppo del gruppo stesso.

Facendo tesoro dell’esperienza multidisciplinare di cui SIMSPe-Onlus è ricca e riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, RoSe intende operare con lo scopo di promuovere e migliorare non solo la salute della donna in ambito detentivo, ma la formazione continua in Medicina Penitenziaria di Genere per tutte le operatrici ed operatori che si riconoscono nei principi fondanti della Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria.

Le Partecipanti della Rete sono esperte e rappresentanti autorevoli di SIMSPe-Onlus, con conoscenze specialistiche ed esperienza in ambito sanitario penitenziario.

L’attività del gruppo multidisciplinare inizierà con la scelta e l’elaborazione di percorsi mirati, finalizzati a migliorare il livello di conoscenza, studio ed operatività del personale penitenziario, con un focus specifico sulle questioni legate alla detenzione femminile.

Il gruppo di lavoro intenderà promuovere le attività della Società Scientifica di Medicina e Sanità Penitenziaria diffondendo un adeguato livello di preparazione e formazione permanente, anche a tutti quegli operatori che, pur non intervenendo direttamente nel contesto carcerario, sono professionalmente interessati agli argomenti inerenti la medicina penitenziaria di genere.

L’affiliazione di RoSe a reti che condividono obiettivi ed ambiti progettuali comuni, sia essi nazionali come ad esempio la rete WIN (SIMIT) o la Consigliera Nazionale di Parità, che internazionali come the European Womens Lobby, è considerato un passaggio necessario per lo scambio di buone pratiche, l’applicazione di nuovi strumenti operativi e l’apertura verso scenari progettuali rivolti principalmente alla Medicina di Genere.

E’ con lo stesso intento che RoSe intende supportare la Società nel riconoscimento della Medicina Penitenziaria come specialità, che ne sancirebbe la completa autonomia e gli altissimi livelli di professionalità di cui questa è ricca, sia nel panorama nazionale che internazionale.

Per questi motivi invito tutti i soci ad esprimere il loro interesse alla nascita di RoSe, consapevoli che in questo ambito un focus sulla salute delle donne detenute meriti attenzione ed approfondimento. Un network di genere per garantire quella parità di accesso alle cure, quella parità di intervento adeguato,  che sono tra le principali azioni della  nostra cara SIMSPe.

Elena Rastrelli

Elena Rastrelli
Author: Elena Rastrelli

Infettivologo UOC Medicina Protetta-Malattie Infettive Ospedale Belcolle ASL Viterbo

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