PDTA

Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali

PSICHIATRIA FORENSE: LEGISLAZIONE E ORGANIZZAZIONE IN UN’OTTICA INTERNAZIONALE E NAZIONALE

 

Il Progetto nazionale “INSIEME” sulla Salute Mentale in Carcere – promosso dalla Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria (SIMSPE) e dalla Società Italiana di Psichiatria (SIP) con le sue Sezioni Speciali, Società Italiana di Psichiatria delle Dipendenze (SIP.Dip) e Società Italiana di Psichiatria Forense (SIPF) – mira a sensibilizzare medici, psichiatri, operatori della sanità penitenziaria e della salute mentale alla tutela della salute psichica e fisica degli individui in stato di privazione della libertà . In un contesto peculiare come quello detentivo, si incrociano diversi tipi di esigenze che convergono nella presa in carico, rilevazione, gestione e cura delle condizioni di disagio/disturbo mentale e, sul versante penitenziario, nella custodia e nella sicurezza pubblica. Un gruppo di lavoro, composto da esperti e operatori da tempo attivi nell’ambito dell’assistenza psichiatrica all’interno degli Istituti Penitenziari italiani, ha elaborato in questi ultimi anni una traccia condivisa di orientamento operativo, in coerenza con la definizione di Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA), rivolto specificatamente alla gestione degli autori di reato in stato di detenzione .

Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri DPCM del 1/4/20083 e i successivi accordi in Conferenza Unificata4-6, l’assistenza alle persone con misure di sicurezza detentiva è stata affidata, legislativamente, a due Sistemi nazionali interagenti tra di loro: quello Giudiziario e quello Sanitario. Tali sistemi hanno funzioni precise, distinte e collaboranti, che rispondono ai dettati costituzionali del diritto alla salute, del diritto alla sicurezza personale dei singoli individui, della complessiva sicurezza dei diritti dei cittadini e dei beni giuridici loro sottesi . Dal 31 marzo 2015 – con l’entrata in vigore della legge 81/20147 che ha decretato la chiusura definitiva dei sei Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) presenti sul territorio italiano – è stato tracciato un nuovo assetto assistenziale che prevede la messa in funzione di strutture alternative, quali le Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), congiuntamente a un nuovo approccio di cura e riabilitazione nei confronti della persona affetta da disturbo mentale, autrice di reato e pericolosa socialmente, finalizzato a un recupero sociale con tempi misurati sui bisogni assistenziali personalizzati . Al riguardo l’art. 3-ter “Disposizioni per il definitivo superamento degli OPG” del d.l. 211/2011, sancisce che la misura di sicurezza è destinata a persone non imputabili a causa di infermità psichica, intossicazione cronica da alcol o da sostanze stupefacenti, sordo- mutismo, che siano socialmente pericolose e a persone sottoposte ad altra misura di sicurezza detentiva colpite da un’infermità psichica tale da richiedere il ricovero.

La SIP presta da tempo, grazie prima a una Commissione ad hoc e poi a una serie di interventi pubblici sul tema, un’attenzione costante alla salute mentale in carcere e all’applicazione della legge 81 del 20147 a livello regionale in quanto, monitorare con accuratezza i processi e gli esiti, risulta necessario per perseguire l’obiettivo di curare e sostenere i soggetti con disturbi psichici autori di reato, tutelando i principi di protezione della Società da azioni criminali, siano esse attribuibili o meno a uno stato mentale alterato della persona .

Il presente Documento è stato pertanto elaborato da un sottogruppo di membri del Progetto nazionale “INSIEME”, supervisionati dal Board, allo scopo di fornire una visione il più possibile unitaria su questo complesso problema assistenziale a partire da un’attenta disamina delle modalità di intervento e della situazione dei Servizi di Psichiatria Forense nel mondo fino ad arrivare a una specifica descrizione delle REMS istituite in Italia dal cambiamento legislativo. Accompagna tale visione di insieme un riferimento costante alla legislazione che ha guidato e monitora le scelte fatte e la loro declinazione operativa. La trattazione è pertanto sviluppata su:

  • una prima parte dedicata ai sistemi forensi a livello internazionale;
  • una seconda parte attinente l’evoluzione storica e legislativa dell’approccio di psichiatria forense che sottostà al passaggio dal sistema OPG al sistema REMS in Italia;
  • una terza parte dedicata all’esame dell’organizzazione delle singole REMS su base regionale esistenti al momento. La revisione in oggetto troverà una dettagliata integrazione operativa nella seconda parte del Report dedicata alla descrizione articolata del PDTA riferito allo specifico del sistema REMS.

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