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L’AGORA’ PENITENZIARIA 2019

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Data / Ora
Date(s) - 03/10/2019 - 04/10/2019
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Luogo
Palazzo Lombardia - Auditorium G. Testori

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XX Congresso Nazionale SIMSPe-ONLUS

IL CARCERE È TERRITORIO

PRESENTAZIONE

Siamo alla XX Agorà, l’incontro annuale degli operatori sanitari in medicina e sanità penitenziaria. Dopo 11 anni dal DPCM, anche se ancora qualcuno nostalgicamente rivolge lo sguardo al passato, abbiamo il dovere morale e professionale, piuttosto, di guardare in avanti. Verso il futuro di questo piccolo, ma specifico, complesso e delicato, settore di sanità pubblica. Dobbiamo avere la forza ed il coraggio di rivendicare la nostra specificità, di ricercare una collocazione strutturata nell’ambito delle discipline sanitarie. Chi siamo oggi? È la prima domanda che ci dovremmo porre. Siamo medici esperti del contesto penitenziario o siamo generalisti nel contesto penitenziario?

È questo che rimane il nodo di fondo, laddove la scelta al ribasso di un decennio or sono è stata la seconda. Quella scelta che ha mortificato le migliori professionalità ed alimentato le situazioni tuttora persistenti di disallinamento con la sanità pubblica nazionale. Una scelta mascherata da una visione, ogni tanto riproposta quasi una icona, non più attuale rispetto alle necessità emergenti quotidianamente dal sistema, che mai come adesso cercano faticosamente soluzioni.

Apriamo questa Agorà con una prima sessione il cui titolo è stato volutamente scelto in maniera affermativa: “Il carcere è territorio”.
Ed è questo il nostro messaggio. Noi ci siamo: nel mondo variegato del SSN, all’interno dell’offerta assistenziale dei Distretti, in un segmento nuovo, dove la multiprofessionalità e la multiculturalità dei presìdi sanitari interni agli istituti penitenziari, tutti unità operative dell’azienda sanitaria con la loro struttura ed i rispettivi livelli di direzione, offriamo un servizio alla persona ed alla istituzione.
La riforma declinata al minus per il personale e per le strutture si è dimostrata un fallimento.
Il DPCM proprio in quell’articolo si è rivelato errato nei concetti sostanziali. Il confronto interno fra due amministrazioni non può che avvenire fra soggetti di pari dignità professionale e formale. Ciascuno con le sue competenze, ma con le sue responsabilità.
Non può essere una conquista individuale. Deve essere un elemento strutturale.
Proprio questo elemento, scotomizzato da troppi per i più svariati motivi, ci rende parte integrante della sanità pubblica, e questo dovrà essere il prossimo obiettivo, associato alla definizione di quelle situazioni di frontiera, nel carcere, quali il rischio clinico e la privacy nella documentazione sanitaria.
Nello scorso triennio ci siamo incontrati a Roma, quest’anno a Milano. Dobbiamo disseminare le nostre idee, queste idee, perché sono strutturali ad un funzionamento del sistema sanitario all’interno delle aree detentive adeguato ai tempi, ma soprattutto alle mutate esigenze assistenziali. Dovrà avvenire una nuova riforma del sistema, perché alla marea montante delle problematiche sanitarie – incluso il dilagante disagio mentale – le risposte non possono essere mediate solo in via burocratica. Sarà un impegno. Ma sarà necessario per tutti gli attori di questo singolare e variegato sistema.

Luciano Lucanìa

Presidente SIMSPe 2019-21

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