SANITÀ PENITENZIARIA: QUALE FUTURO?

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Tavolo Tecnico Istituzionale ed Interdisciplinare

Nel Sistema Penitenziario Italiano transitano annualmente oltre 100.000 persone alle quali deve essere costituzionalmente garantito il diritto inalienabile alla salute.
Da tredici anni la Sanità Penitenziaria è transitata al Servizio Sanitario Nazionale con il DPCM 1/4/2008, ma il prezzo pagato alla giusta opzione di garantire alle persone detenute una qualità dell’assistenza sanitaria pari ai cittadini liberi, è stata la perdita dell’unicità del sistema. Appare evidente che gli Istituti Penitenziari siano luoghi di contenzione primariamente finalizzati a garantire la sicurezza dello Stato e non luoghi dedicati alla cura di chi temporaneamente vi risiede, ma la pandemia COVID ha inesorabilmente evidenziato le significative disomogeneità esistenti nell’erogare salute in questo ambito.

La diffusione del Coronavirus non ha, fortunatamente, causato i danni che erano stati potenzialmente e ragionevolmente previsti da alcuni esperti, ma la sua penetrazione importante in alcuni Istituti e quasi assente in altri dimostra chiaramente la mancanza di linee organizzative minimamente omogenee nel sistema e gli episodi emersi all’attenzione mediatica hanno inequivocabilmente sottolineato come sia necessario ragionare su una nuova organizzazione integrata del sistema.

Non è facile far coesistere nello stesso ambiente, con l’obiettivo di gestire le stesse persone, l’azione di due amministrazioni così profondamente differenti e non appare produttivo che in ognuno dei 190 Istituti Penitenziari italiani l’organizzazione sia lasciata alla buona volontà di chi vi opera ed alla sua capacità di interagire con gli operatori dell’altra amministrazione.

Per tutti questi motivi e per favorire il dialogo tra le due Amministrazioni, possibilmente finalizzato alla condivisione di una Legge quadro in cui tracciare i contorni organizzativi della Sanità Penitenziaria in modo omogeneo sia all’interno di tutte le Regioni che di ogni singolo Istituto Penitenziario italiano, il Direttivo SIMSPe promuove un incontro tra i suoi componenti, in rappresentanza di tutti gli operatori sanitari penitenziari, con i politici direttamente interessati alla salute in carcere, con l’obiettivo di discutere le criticità del sistema e sviluppare intese che facilitino un approccio multiprofessionale e interdisciplinare per una presa in carico globale della persona detenuta.

Luciano Lucania, Presidente SIMSPe

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Author: SIMSPe

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